É difficile dare un nome a ciò che più ci spaventa.
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É difficile dare un nome a ciò che più ci spaventa.
Continua a leggereLe tue parole sono finestre, le tue parole sono muri. Talvolta sei tutta aperta, e talaltra sei tutta chiusa.
Continua a leggereBuongiorno, vorrei due fettine culo possibilmente a lunga conservazione.
Continua a leggereQuanto è profondo il mare! Se ci fai un tuffo in mezzo poi riesci a respirare?
Continua a leggerePoesia urbana. Poesia dell’architettura. Acqua, legno e mattoni.
Continua a leggereAndavo a scuola dal Lunedì al Venerdì. Sei lunghissime ore. Appena suonava la campanella correvo a casa, verso quella magica scatola piena di figure animate ed i loro sogni.
Continua a leggereVolevo andare al mare, sentire il mio viso baciato dal sole. Purtroppo il freddo ha deciso di restare e come una gabbia mi continua a minacciare.
Continua a leggereAveva una armatura di mattoni, di quelle che vengono smosse solo da i tuoni. Era una guerriera silenziosa, pensava che il karma avrebbe sistemato ogni cosa.
Continua a leggereDi giorno non è altro che un semplice murales che brilla sotto il sole ma di notte si trasforma nel circolo del sognatore. Lì puoi trovare di tutto: lampadine nuove di pacca, polverosi abbecedari e cartoline variopinte. C’è persino un giovane chitarrista che suona pensando ad una bella turista.
Continua a leggereCelebro la diversità, l’inclusione. Celebro la libertà, l’amore.
Continua a leggere(S) facciata, poetica. Dolce, patetica. Bella, sgraziata. Assolata anche troppo.
Continua a leggereBeati coloro che useranno l’ironia come ancora di salvataggio. Beati coloro che trarranno il meglio da questo viaggio. Immersi in questo paesaggio dove si recita il rosario e si fa giardinaggio.
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