Andavo a scuola dal Lunedì al Venerdì. Sei lunghissime ore. Appena suonava la campanella correvo a casa, verso quella magica scatola piena di figure animate ed i loro sogni.
Aveva una armatura di mattoni, di quelle che vengono smosse solo da i tuoni. Era una guerriera silenziosa, pensava che il karma avrebbe sistemato ogni cosa.
Di giorno non è altro che un semplice murales che brilla sotto il sole ma di notte si trasforma nel circolo del sognatore. Lì puoi trovare di tutto: lampadine nuove di pacca, polverosi abbecedari e cartoline variopinte. C’è persino un giovane chitarrista che suona pensando […]
Non so se ho sognato a colori o in bianco e nero, so però che tutto mi è sembrato così vero. Ed è stato talmente bello che l’ho conservato, affinché si avveri indisturbato.